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Product and Experience Design

Bilancia Milano: storia di un Compasso d’Oro

News

Giugno 27, 2022

“È stato il progetto ideale”. Così esordisce Marco Meraviglia, esperto di design Cefriel, nell’introdurre il racconto della storia che ha portato i team di Cefriel e Delcon a ricevere il prestigioso Compasso D’Oro per un prodotto che sa coniugare qualità e responsabilità con il miglior design italiano.

“Il percorso di progettazione e sviluppo che abbiamo seguito è proprio quello che dovrebbe caratterizzare l’iter progettuale richiesto per ottenere un prodotto rivoluzionario come è la bilancia Milano nell’ambito della donazione del sangue. A partire da un’attività di osservazione approfondita e ripetuta sul campo, abbiamo individuato gli aspetti peculiari della donazione di sangue negli USA, molto diversa da quella italiana, e siamo giunti a una soluzione nuova e performante che ha letteralmente stravolto l’archetipo della bilancia nel suo settore”, spiega Meraviglia.

La cooperazione Cefriel – Delcon è nata, infatti, dalla necessità del New York Blood Center di utilizzare apparecchiature sofisticate in mobilità, vista la grande diffusione negli Stati Uniti di centri trasfusionali itineranti, come per esempio gli autobus. “Seguendo i principi del Design Thinking abbiamo potuto identificare le vere esigenze e i bisogni del cliente finale cui mettere a disposizione le nostre competenze ingegneristiche e di progettazione”.

La bilancia, un prodotto rivoluzionario

La bilancia Delcon Milano ha permesso al team di progetto di usare il design come strumento di rivoluzione dell’archetipo di prodotto, mettendo in atto un processo iterativo incrementale tipico dell’approccio Design Thinking in un contesto nel quale “la logistica colpisce i non addetti del settore e chi vi si approccia per la prima volta per l’enorme complessità di tutte le sue dinamiche”, come ci tiene a evidenziare Marco Meraviglia. “I tratti archetipici di questo prodotto lo riconducono a un parallelepipedo basso e largo, che viene posizionato in basso, vicino al pavimento, per assolvere la propria funzione (il sangue si raccoglie per caduta). Questo ci ha portati a praticare una ricontestualizzazione topologica delle funzioni di ogni sua parte. Aggiungendo l’esigenza di massima trasportabilità e compattezza, ne è nata una forma sottile e slanciata, sovvertendo così il paradigma costituito”. Non più un parallelepipedo basso e austero, ma un prodotto che si eleva verso l’utente per facilitare il dialogo con la persona, tanto da far diventare questo oggetto medicale più familiare e quindi “rassicurante”.

La bilancia, un prodotto frutto della collaborazione

Ulteriore aspetto importante di questo iter progettuale è l’aderenza del concept alla soluzione finale per ridurre il rischio d’impresa dell’innovazione e massimizzare il fit del prodotto sul mercato, aderenza che “non è affatto scontata e determina la riuscita stessa del risultato progettuale”, evidenzia Meraviglia. “Per ottenere questo risultato, il progetto è stato realizzato in un ecosistema di competenze basato su attività di co-design anche insieme al New York Blood Center, e con un approccio agile, affrontando e risolvendo molteplici e complesse sfide con tempistiche di sviluppo straordinarie: dopo poco più di un anno è stato realizzato un primo prototipo per il mercato USA, cui ha fatto seguito un pilota e la produzione in serie”.
La forma unica della bilancia, con la morbidezza delle linee disegnate, permette di bilanciare la forte componente tecnologica con la user experience. L’approccio agile ha permesso nella fase di progettazione e ingegnerizzazione di testare e validare ogni sviluppo in termini ergonomici, di performance del device e di usabilità dell’interfaccia, grazie al lavoro congiunto e alla collaborazione dei due team Cefriel e Delcon.

La bilancia, un prodotto costruito sulle esigenze delle persone

Per rispondere ai bisogni di tutti gli stakeholder coinvolti, dagli operatori sanitari e della logistica ai donatori, è stato fondamentale il coinvolgimento dell’utente in tutte le fasi di sviluppo. “Ciò si è tradotto sia nell’interazione con l’utente, ovvero con gli operatori che fattivamente e continuativamente effettuano i prelievi, gestiscono e trasportano la bilancia, sia nella qualità espressiva del prodotto a vantaggio dei donatori che si trovano ora di fronte a un device dall’aspetto decisamente più amichevole”, racconta il designer Cefriel Marco Meraviglia.
Il design della bilancia Milano è studiato per assicurare la massima maneggevolezza e praticità di trasporto. Il dispositivo ha una conformazione verticale, e può essere agganciato a lettini e poltrone. “Il layout radicalmente nuovo così come la progettazione della batteria esterna ricaricabile agevolano logistica e trasporto del dispositivo, mentre il display touch – portato in alto – concentra gestione e monitoraggio di tutto il prelievo in posizione prominente ed ergonomica consentendo agli operatori di mantenere una posizione eretta invece di effettuare piegamenti continui, faticosi e – a lungo andare – dannosi fisicamente, mentre Il vassoio rimane posizionato sulla parte inferiore del dispositivo per agevolare la donazione del sangue per caduta”, prosegue Meraviglia. Il dispositivo permette di eseguire 100 donazioni con una singola carica della batteria, ricaricabile facilmente tramite un dock esterno a sei postazioni.

“Se consideriamo l’impatto sociale – aggiunge Meraviglia – emergono aspetti positivi da molteplici punti di vista: la trasportabilità, la migliore esperienza d’uso e le performance elevate per una maggiore attrattività verso gli operatori. Il mix di tecnologia e design, inoltre, garantisce un’esperienza di donazione migliore utile ad avvicinare un’utenza più giovane”. E proprio l’impatto sociale rappresenta il leitmotif nella storia della bilancia, culminata con l’assegnazione del Compasso D’oro quest’anno all’insegna del tema “Sviluppo Sostenibile e Responsabile”.

La bilancia, una eccellenza Made In Italy

Ecco, quindi, come un’azienda italiana specializzata nella progettazione e produzione di dispositivi medicali e software per la filiera del sangue, con l’esigenza di aprirsi a nuovi mercati e diversificare il portafoglio prodotti, ha saputo aprire le porte all’innovazione digitale per affrontare la competizione globale, partendo dal redesign di un prodotto per creare un nuovo vantaggio competitivo.
“Possiamo dire con grande soddisfazione – conclude Meraviglia – che Delcon Milano racconta una storia di eccellenza e lungimiranza tutta italiana: un device plasmato da designer italiani, prodotto da un’azienda italiana e pensato per il mercato internazionale, una perfetta espressione di esportazione del Made in Italy”.

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