Smart working, Cefriel: “Servono nuove policy e modelli organizzativi”
Marzo 23, 2022
Lo smart working “forzato” a causa dell’emergenza pandemia non è stato soltanto “rose e fiori” per gli italiani. E per fare in modo che in futuro si riesca a trovare la formula per portare benefici sia alle organizzazioni sia ai dipendenti c’è bisogno di nuove regole che servano ad alleviare gli effetti negativi del lavoro agile. La base da cui partire è quel 28% degli italiani che, in smart working durante la pandemia, ha sofferto di tecnostress, a cui va aggiunto il 17% in sindrome da over working, secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano. “A dimostrazione del fatto – scrive Cefriel presentando il proprio white paper “Lavorare bene. Lo smart working come alleato” – che non si può parlare di smart working senza aver definito un modello organizzativo e delle policy adeguate che lo rendano attuabile e positivo per tutte le parti interessate. Continua a leggere…