Gettare l’ancora in profondità senza danneggiare il fondale: si può grazie a boe e algoritmi

Gennaio 25, 2023


Oltre i 60 metri è buio. I sub, in profondità, non vedono più. Nella colonna d’acqua, a distanze diverse dalla superficie, vengono assorbiti raggi di luce differenti e, intorno ai 60 metri, si percepiscono solo le sfumature del blu che perdono i contorni all’avvicinarsi al fondale, fino a confondersi con il nero degli abissi. Questa scansione metrica per l’occhio umano è molto variabile: torbidezza dell’acqua, condizioni metereologiche e altri fattori influiscono sulla visibilità in mare. Da una barca, poi, la capacità di visualizzare il fondale diminuisce di gran lunga. In fase di ancoraggio, questo può causare danni all’ecosistema, a praterie di posidonia, barriere coralline e popolazioni animali. Il progetto VisionAnchor, realizzato in collaborazione con Cefriel, rappresenta un nuovo passo nella ricerca per la mappatura delle profondità degli oceani. Con lo “Smart anchoring system” si difendono posidonia, barriere coralline e pesci. Continua a leggere…