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Lavoro e nuove professioni: designer e ingegneri innovano prodotti e servizi
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Marzo 16, 2023
Nuove professioni nascono insieme a nuovi bisogni delle aziende, secondo l’Osservatorio HR Innovaction Practice del Politecnico di Milano. Tra le necessità registrate con più frequenza quelle legate alla trasformazione digitale: gestione e analisi di dati, sicurezza dei sistemi e delle infrastrutture, sviluppo e test di tecnologie emergenti e innovazione di prodotto, servizio e processo. Ed è proprio a questo bisogno che rispondono due figure professionali come quelle raccontate da Giacomo Tagliabue, Senior Hardware Engineer ,e Alessio Pilò, Product designer di Cefriel.
“Il mio lavoro – racconta Giacomo Tagliabue – si focalizza sullo sviluppo della componente elettronica di prototipi e prodotti per applicazioni di varia natura. Il trend degli ultimi anni ci sta portando sempre più spesso a operare su smart product connessi adottando il paradigma IoT. Il lavoro, nella maggior parte dei casi, consiste nel definire i requisiti di prodotto, ricavare un’architettura e identificare le tecnologie per realizzare il sistema. Il processo si applica sia nell’ideazione di prototipi/prodotti completamente nuovi ad alto contenuto innovativo che nell’evoluzione incrementale di oggetti esistenti, dove l’innovazione deve per forza incontrare le esigenze e i vincoli di prodotti e processi già in produzione”. L’elettronica da sola però non basta: c’è bisogno di ripensare a prodotti e servizi e di farlo con l’occhio attento di persone che lavorano in ambito design. “Quando si tratta di innovazione di prodotto – racconta Alessio Pilò – in Cefriel non ci limitiamo a fornire un approccio design-oriented. Le aziende ci riconoscono la capacità di mettere a frutto le loro conoscenze specifiche che derivano dall’esperienza maturata sul campo. Valorizziamo il loro know-how per sviluppare scenari inediti e non condizionati da riflessioni sul modo in cui le cose si sono sempre fatte. Questo ci consente di fornire una visione fresca e libera da vincoli, che aiuta le imprese ad innovare e a intercettare le opportunità che dal loro punto di vista sono difficili da scovare”.
“Il mio lavoro – racconta Giacomo Tagliabue – si focalizza sullo sviluppo della componente elettronica di prototipi e prodotti per applicazioni di varia natura. Il trend degli ultimi anni ci sta portando sempre più spesso a operare su smart product connessi adottando il paradigma IoT. Il lavoro, nella maggior parte dei casi, consiste nel definire i requisiti di prodotto, ricavare un’architettura e identificare le tecnologie per realizzare il sistema. Il processo si applica sia nell’ideazione di prototipi/prodotti completamente nuovi ad alto contenuto innovativo che nell’evoluzione incrementale di oggetti esistenti, dove l’innovazione deve per forza incontrare le esigenze e i vincoli di prodotti e processi già in produzione”. L’elettronica da sola però non basta: c’è bisogno di ripensare a prodotti e servizi e di farlo con l’occhio attento di persone che lavorano in ambito design. “Quando si tratta di innovazione di prodotto – racconta Alessio Pilò – in Cefriel non ci limitiamo a fornire un approccio design-oriented. Le aziende ci riconoscono la capacità di mettere a frutto le loro conoscenze specifiche che derivano dall’esperienza maturata sul campo. Valorizziamo il loro know-how per sviluppare scenari inediti e non condizionati da riflessioni sul modo in cui le cose si sono sempre fatte. Questo ci consente di fornire una visione fresca e libera da vincoli, che aiuta le imprese ad innovare e a intercettare le opportunità che dal loro punto di vista sono difficili da scovare”.
Qual è la parte più stimolante del lavoro?
A rispondere alla domanda per primo è Giacomo: “sicuramente quando riesci a vedere che hai progettato qualcosa di nuovo e quello che hai progettato si concretizza, lo vedi funzionare, lo vedi sul mercato, ti senti di aver fatto un buon lavoro. Quella è la parte più gratificante, quando vedi il prodotto realizzato e funzionante”.
Per Alessio Pilò si è stimolati e si lavora bene “quando ci sono sessioni di brainstorming in cui si vanno a definire caratteristiche del concept. I lavori di team pratici e fisici sono i più belli e i più stimolanti. Là il prodotto prende forma tramite questa condivisione di idee, il team è cruciale e più si è meglio è”.
Per Alessio Pilò si è stimolati e si lavora bene “quando ci sono sessioni di brainstorming in cui si vanno a definire caratteristiche del concept. I lavori di team pratici e fisici sono i più belli e i più stimolanti. Là il prodotto prende forma tramite questa condivisione di idee, il team è cruciale e più si è meglio è”.
Quali sono i progetti più belli ai quali avete lavorato?
Alessio e Giacomo rispondono quasi all’unisono “la bilancia Delcon”, vincitrice del Compasso d’oro 2022. “È stato interessante – afferma Tagliabue – perché il progetto è partito dal livello di concept e l’abbiamo portato avanti fino a realizzare un prodotto. Abbiamo raggiunto obiettivi importanti”.
“Nel caso della bilancia – aggiunge Alessio – c’è stata richiesta una riprogettazione completa del prodotto in ottica smart e di ottimizzazione del modo d’uso. È stato bello prendere un prodotto che già esisteva, renderlo più smart e moderno”.
Oltre Delcon, Giacomo menziona anche un altro grande progetto Cefriel: il primo airbag per motociclisti Dainese. “Sono passati un po’ di anni – racconta – ma la versione che abbiamo creato noi è stata in assoluto il primo airbag per moto. Dietro a un prodotto in cui ci sono dei rischi per l’utente è sfidante capire come gestire l’approccio nei confronti per il cliente, devi capire e studiare come seguire certe procedure”.
“Nel caso della bilancia – aggiunge Alessio – c’è stata richiesta una riprogettazione completa del prodotto in ottica smart e di ottimizzazione del modo d’uso. È stato bello prendere un prodotto che già esisteva, renderlo più smart e moderno”.
Oltre Delcon, Giacomo menziona anche un altro grande progetto Cefriel: il primo airbag per motociclisti Dainese. “Sono passati un po’ di anni – racconta – ma la versione che abbiamo creato noi è stata in assoluto il primo airbag per moto. Dietro a un prodotto in cui ci sono dei rischi per l’utente è sfidante capire come gestire l’approccio nei confronti per il cliente, devi capire e studiare come seguire certe procedure”.
Qual è il motivo per il quale pensi di fare “un bel lavoro”?
“La soddisfazione maggiore – dice Giacomo – è percepire e constatare che i risultati raggiunti grazie a un progetto realizzato hanno generato un valore aggiunto reale, tangibile per il cliente. In questo modo possiamo pensare di aver creato effettivamente qualcosa di innovativo e utile per la crescita delle imprese”.
Per Alessio Pilò “iIl bello di lavorare in Cefriel è avere l’opportunità di confrontarsi con realtà e prodotti diversi a ogni progetto. La consulenza nel Design di Prodotto e nello sviluppo di prodotti smart rende possibile l’applicazione del metodo progettuale a scenari ogni volta differenti. Ogni progetto ha una sua parte di apprendimento di metodi, di tecnologie o di utilizzi, e questo rende stimolante lo sviluppo”.
Per Alessio Pilò “iIl bello di lavorare in Cefriel è avere l’opportunità di confrontarsi con realtà e prodotti diversi a ogni progetto. La consulenza nel Design di Prodotto e nello sviluppo di prodotti smart rende possibile l’applicazione del metodo progettuale a scenari ogni volta differenti. Ogni progetto ha una sua parte di apprendimento di metodi, di tecnologie o di utilizzi, e questo rende stimolante lo sviluppo”.