Innovazione

Come costruire la nazione digitale: il contributo di Cefriel al Rapporto Digital Italy 2023

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Gennaio 19, 2024

Il Rapporto “Digital Italy 2023” si propone il duplice obiettivo di fotografare la situazione del processo di innovazione digitale nel nostro Paese e di fornire idee, materiali e proposte per contribuire a “Costruire la nazione digitale”. In questa cornice, Cefriel approfondisce il tema dell’impatto che l’Innovazione digitale può avere sulla sostenibilità nella filiera attraverso l’adozione di un approccio basato sulla disponibilità in tempo reale dei dati delle imprese.

Come spiegano Maurizio Brioschi e Massimiliano Colombo, autori del contributo, Cefriel ritiene che il digitale debba soprattutto rappresentare l’elemento abilitante per accelerare e rendere misurabile (dunque, monitorabile in modo quantitativo) la sostenibilità di un’azienda nelle sue dimensioni Environmental, Social e Governance, a beneficio sia dell’azienda stessa sia dell’ecosistema dei portatori di interesse con cui interagisce.

Quale direzione intraprendere in tema innovazione digitale e sostenibilità?

Storicamente, i sistemi informativi delle aziende si sono sviluppati secondo una logica a silos per massimizzare il supporto fornito a una specifica area o linea di business (ad esempio, per vendite, operations, HR, ecc.). Non c’è, di conseguenza, un modello dati “già pronto” per le informazioni utili a valutare la sostenibilità di un’impresa. Inoltre, spesso i dati si raccolgono una tantum e manualmente da diversi sistemi, rendendo difficile il processo di valutazione del grado di sostenibilità dei fornitori o l’analisi delle aree di miglioramento.

Secondo la visione “augmented ESG” di Cefriel, essere sostenibili non significa soltanto rendicontare in un formato standard e “a consuntivo”, bensì poter agire in itinere rispetto al processo di valutazione, grazie ad azioni di monitoraggio svolte in accordo a driver sinergici sia di business sia di sostenibilità.

“Affrontare un percorso di sostenibilità – spiega Maurizio Brioschi, business partner Cefriel – non significa (solo) redigere una dichiarazione non finanziaria, condividendo dati “a consuntivo”, per questioni di compliance. Significa invece creare delle capability sia nel capo filiera sia nei fornitori per consentire uno scambio regolamentato di dati in tempo reale, al fine di monitorarne in modo quantitativo il percorso di sostenibilità. Questo si può fare partendo direttamente dai dati custoditi nei propri silos informativi (“dati quasi pronti”, già raccolti per altri motivi e da valorizzare in ottica sostenibilità) con lo scopo di iniziare a condividere informazioni sulla sostenibilità per creare valore”.

Quali ruoli per gli attori coinvolti?

La visione di medio-lungo termine che Cefriel delinea sul tema sostenibilità prevede la creazione incrementale di un “mercato dei dati” (ESG Digital Asset) che parlano di sostenibilità, in cui banche (soggetti investitori), grandi imprese capo filiera e fornitori sono gli attori chiave.

Se le piccole e medie imprese dovranno trasformarsi sempre più in ESG Data Provider, minimizzando le operazioni di data entry manuali e creando in modo incrementale il proprio gemello digitale in ambito sostenibilità, le grandi imprese dovranno diventare sempre più ESG Data Consumer, in grado di governare in modo continuativo il percorso di sostenibilità dei propri fornitori, accedendo ai dati messi a disposizione dai fornitori stessi.

“Anche le banche – commenta Massimiliano Colombo, business partner Cefriel- dovranno trasformarsi sempre più in ESG Data Consumer, in grado di monitorare le imprese alle quali erogano finanziamenti accedendo ai loro dati, andando oltre gli attuali ESG rating e i dati statici offerti una tantum dagli attuali Data Provider”.

Il Rapporto Digital Italy 2023, edito da Gruppo Maggioli Editore, può essere scaricato in versione e-Book (a pagamento) qui: https://www.maggiolieditore.it/digital-italy-2023.html