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Ada Lovelace Day 2022

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Ottobre 11, 2022

Ogni secondo martedì del mese di ottobre si celebra in tutto il mondo l’Ada Lovelace Day, giornata dedicata alla studiosa pioniera dell’informatica, con l’intento di ricordare il contributo delle tante donne che lavorano nel settore della tecnologia e delle scienze oltre che per avvicinare le donne alle professioni e alle carriere scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, STEM.

Quante donne lavorano nelle discipline STEM in Cefriel?

Oltre 40 – su 140 dipendenti totali – sono le donne laureate in materie STEM, junior e senior, che lavorano nel centro di innovazione digitale Cefriel, con una metà di queste impegnate stabilmente in progetti di innovazione digitale e un’altra metà che opera nell’ambito del design, della formazione e di servizi di supporto alle attività di innovazione, ricerca e formazione del centro. 3 sono le donne presenti nel consiglio di amministrazione: Mirella Cerutti di General Manager di SAS Institute Italia, Monica Coraluppi, Director di Chorus Call, e Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato di Nokia. Numerose anche le donne in Cefriel impegnate in attività di sviluppo di soluzioni software.

“Per fare innovazione – spiega Stefano Venturi, Presidente Cefriel – oggi abbiamo necessità di persone che lavorano in ambito IT con le competenze e la cultura necessarie a interpretare i bisogni di tutti per costruire un mondo sostenibile, inclusivo, migliore. È importante per fare questo che i team che lavorano in ambito innovazione siano bilanciati, anche dal punto di vista del genere, affinché si possa valorizzare la diversità. In Cefriel abbiamo già una percentuale di donne tecnologhe superiore alla media delle aziende europee, ma vogliamo fare di più aumentando il numero delle donne in organico. Per questo stiamo mettendo in piedi diverse iniziative e abbiamo aderito con entusiasmo al tavolo di co-progettazione di iniziative utili a contrastare il problema del divario di genere nelle discipline STEM, partendo da quelle ICT organizzato dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale.”

Quali sono gli aspetti migliori del lavoro come developer?

Come insegna la storia di Ada Lovelace che trovò i codici per far funzionare l’Analytical Engine, il primo prototipo di un computer meccanico, ciò che conta nella programmazione è probabilmente la caparbietà dello sperimentare e la creatività utile a immaginare soluzioni ai problemi. Oltre a questa “curiosità e desiderio di superare i propri limiti”, sottolinea Ermenda Hoxha, studentessa al secondo anno di laurea magistrale in Master of Science in Computer Science and Engineering al Politecnico di Milano, in tirocinio al Cefriel. “Occorre poi – continua – voglia di essere utili per la società con soluzioni innovative di cui linguaggi di programmazione e sviluppo di codici sono parte essenziale”.

“Quando ho deciso di intraprendere questa carriera – spiega Ermenda – non avevo informazioni. Ero cresciuta in un contesto nel quale non era comune per le ragazze dedicarsi all’ingegneria. Ma avevo già la passione per l’informatica, ereditata da mio fratello, e per il software in particolare. All’inizio del mio percorso di studi ho temuto di non avere fatto la scelta giusta e ho iniziato ad amare la programmazione quando ho scoperto di essere in grado di programmare. Essere una sviluppatrice – spiega Ermenda – dà molte opportunità perché non si lavora in un unico ambito, ma si può scegliere tra molteplici opportunità di sviluppo che vanno dalla realizzazione di siti web e di videogame alla realizzazione di robot e di sistemi automatizzati. Andare sempre oltre i propri limiti: questo significa per me essere una sviluppatrice.”

Quale messaggio per le ragazze affinché si possano avvicinare senza timori al mondo del lavoro nell’ICT?

“A tutte le ragazze che vorrebbero dedicarsi alle discipline STEM e che temono di non essere in grado – dice Ermenda Hoxha – direi semplicemente: provate! Tutti possono riuscirci se convinti di poter risolvere o almeno mimimizzare i problemi. Ci si può migliorare continuamente. Per me innovazione significa scoprire sempre qualcosa di nuovo per migliorare soluzioni esistenti o di trovarne di nuove. Per me è molto importante comprendere come migliorare il mio lavoro in un determinato contesto, interagendo con molte persone che, a volte, sono completamente diverse da me.”

Qual è il valore aggiunto del lavorare in un centro di innovazione digitale come Cefriel?

“Nel periodo di tirocinio che sto facendo in Cefriel – evidenzia Ermenda – non ho soltanto imparato come si lavora in un’azienda, ma anche come farsi degli amici ai quali chiedere aiuto e con i quali confrontarsi senza timore. Un passo importante per me, abituata a risolvere i problemi in autonomia. In Cefriel ho imparato a collaborare con altri, ad ascoltare, a fare domande per capire le altre persone, pur nella complessità che a volte caratterizza le relazioni”.

L’innovazione in Cefriel non è un atto creativo e isolato, ma il frutto della sinergia tra persone, sviluppata in un ambiente stimolante che da oltre 30 anni opera in un contesto internazionale con un approccio multidisciplinare di apertura e scambio, valorizzando il contributo di ciascuna persona. Roberta Letorio, responsabile Human Capital, aggiunge: “Siamo costantemente alla ricerca di professioniste che, come Ermenda, credono nella forza dell’innovazione digitale necessaria per creare un futuro migliore per la società e le comunità in cui operiamo.”