Tecnologia solidale: donne e uomini che cambiano in meglio il presente
Presentazione del libro di Antonio Palmieri e confronto sull’impatto sociale, culturale e umano che le tecnologie digitali possono avere
Presentazione del libro di Antonio Palmieri e confronto sull’impatto sociale, culturale e umano che le tecnologie digitali possono avere
In viaggio verso la Digital Manufacturing
Innovare un prodotto o un servizio significa focalizzare l’attenzione sul modo che le persone hanno di utilizzare quel prodotto o servizio. Il design, unito alla tecnologia digitale, consente di nascondere la complessità d’uso, semplificare l’utilizzo di un certo prodotto o servizio, ovvero rendere familiare e più “umana” la tecnologia, alla ricerca di comfort e semplicità.
Crescono il numero di posti di lavoro offerti per il settore IT e Telecomunicazione, che risulta tra i più colpiti dallo skill gap, ovvero dalla difficoltà di reperimento del personale (più della metà delle imprese di servizi informatici e delle telecomunicazioni non riesce a trovare le figure di cui ha bisogno). Le figure più difficili da reperire, come evidenzia il Borsino Excelsior delle professioni di Unioncamere e Anpal, sono tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (introvabili per il 68,1% delle aziende che li cercano).
L’evento a Sassari coinvolge alcuni tra i massimi studiosi; esperti di strategie e tecniche per lo sviluppo della transizione digitale in Italia. Si aprirà con i saluti del Magnifico Rettore Gavino Mariotti. Sarà poi introdotto dal professor Alessio Tola. Il dibattito affronterà temi centrali quali transizione e PNRR. Transizione è forse il termine più ricorrente; nella tessitura del Piano Nazionale di Ripresa e resilienza. Presente nella duplice accezione digitale ed ecologica, è indispensabile trovare una direzione precisa; e un modello di sviluppo in cui saperi; e tecnologie devono camminare insieme
Il Ministro per la transizione digitale Vittorio Colao ha annunciato lo stanziamento nel PNRR di 500 milioni di euro per la formazione digitale di base, “perché la tecnologia è un turbo per qualunque lavoro”. Oggi in Italia, però, non è così semplice trovare professionisti con elevate competenze digitali. A confermarlo all’HuffPost è Alfonso Fuggetta, il direttore scientifico e amministratore delegato di Cefriel, il centro di innovazione digitale del Politecnico di Milano. “Quando si parla di competenze digitali bisogna innanzitutto tenere presente che esistono diversi livelli”, dice. “Oggi è chiaro che tutti devono avere una cultura digitale di base, tutti devono essere in grado di riconoscere una email pericolosa e sapere per esempio che cosa è il phishing”.
Da poco l’AGID, l’Agenzia per l’Italia digitale, ha rilasciato la Guida dei diritti di cittadinanza digitali. Sono finalmente riconosciuti in maniera univoca quei diritti che, grazie al supporto di una serie di strumenti e processi, contribuiscono a facilitare a cittadini e imprese la fruizione dei servizi della Pubblica Amministrazione, rendendola più vicina e accessibile agli utenti. Semplicità sembra essere la parola d’ordine che meglio dovrebbe riassumere l’idea di questo nuovo rapporto fra cittadino e Pubblica Amministrazione. Ma a che punto è l’Italia con il digitale? Lo abbiamo chiesto a Alfonso Fuggetta, docente di informatica, Amministratore Delegato e Direttore scientifico di Cefriel, Centro di Innovazione Digitale fondato dal Politecnico di Milano
Il primo airbag per moto che protegge i motociclisti grazie alla tecnologia digitale
Il modo in cui le persone interagiscono con la tecnologia digitale è cambiato radicalmente: il valore del digitale non è più percepito soltanto per l’esperienza diretta con un oggetto smart, ma passa sempre più da una esperienza fluida e multicanale.
Quando un libro è costato due anni di faticose ricerche lo si capisce immediatamente perché non asseconda tesi diffuse e consolidate, ma anzi ha il coraggio di metterle in discussione, smontandole con un esercizio certosino di documentazioni e argomentazioni. Il saggio Profeti, oligarchi e spie. Democrazia e società nell’era del capitalismo digitale di Franco Bernabè e Massimo Gaggi (Feltrinelli) parte da qui: quante volte in un abusato esercizio delle metafore ci siamo sentiti dire che la tecnologia dell’informazione e la rete internet sono paragonabili all’elettricità e al motore a vapore, le due grandi rivoluzioni sociali e tecnologiche alla base dell’economia moderna? La società dell’informazione — di cui l’intelligenza artificiale con ChatGPT è solo l’ultima espressione — è diventata così per tutti sinonimo di progresso.
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